PAN MEINO del Lago di Como

Detto anche Pan de Mej ovvero pane di miglio, il Pan Meìno è una Focaccia aromatizzata ai fiori di sambuco.

Il nome ricorda l’ingrediente  che fino al XVII secolo era impiegato abitualmente nella panificazione e nella preparazione dei dolci rustici.

 Il Pan Meìno è preparato con farina gialla a grana fine, farina bianca, burro, uova, fiori di sambuco e zucchero.

La tradizione vuole che si prepari il Pan Meino il 23 aprile, San Giorgio appunto, protettore dei lattai.

Infatti il 23 aprile si firmavano i contratti

annuali tra i mandriani ed i lattai per la fornitura di latte: il reddito di tante famiglie contadine era sicuro. 

A firma avvenuta si festeggiava con il Pan Meino inzuppato nella panna fresca.

 

Ingredienti:  300 gr. di farina gialla fine ( fioretto), 200 gr. di farina bianca 00, 150 gr. di burro, 150 gr. di zucchero, 3 uova, 3 cucchiaini di fiori di sambuco essiccati, un pizzico di sale, lievito chimico in polvere ( 1 bustina).

 

Preparazione: iniziare facendo sciogliere il burro a fuoco lento e poi lasciarlo raffreddare.

Nel frattempo in una ciotola capiente aggiungere zucchero e uova ed un cucchiaino di fiori di sambuco e con l'aiuto di uno sbattitore elettrico montare fino ad ottenere una crema.

Aggiungere il burro fuso raffreddato al composto, un pizzico di sale e continuare a mischiare. Aggiungere setacciandole le farine ed il lievito e mischiare con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto morbido ma lavorabile con le mani.

Formare tante palline da 60/70 grammi e poi schiacciarle formando dei cerchi ( si dovrebbe riuscire a realizzarne una quindicina).

Accendere il forno a 180°, adagiare i cerchi di pan meino distanziati tra loro su di una placca del forno ricoperta da carta forno, spolverizzare con i due cucchiaini rimanenti di fiori di sambuco  e infornare per 20'.

A cottura ultimata estrarre e far raffreddare.

 

Risultato e/o errori: prima volta con il Pan MEINO nella data storica giusta, 23 aprile, San Giorgio. E' un dolce dalla consistenza importante, ideale sarebbe proprio gustarlo con un buon bicchiere di panna come nella tradizione, o latte oppure con un Vino Liquoroso.

In ogni caso un altro dolce della fertile tradizione della Cucina Lariana del lago di Como.

 

Buon Appetito